Luciana Riommi Baldaccini
- 29/05/2012 18:25:00
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Lorena, il terremoto è unesperienza terribile. Io, pur essendo di Roma, ho avuto la "ventura" di vivere quello del 97/98: allepoca abitavo in Umbria e andavo per lavoro anche nelle Marche. Lho vissuto in "stereofonia", con momenti di vero e proprio panico. E poi, come non immedesimarsi con tutti coloro che qui, come allora in Umbria e come a LAquila, vedono cadere in briciole non solo la loro casa ma tutto ciò che appartiene alla loro vita?! Sono veramente addolorata anchio per quello che sta succedendo.
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Lorena Turri
- 29/05/2012 18:03:00
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La Natura sembra, in questi tristi giorni di maggio, volerci persino strappare dalla nostra terra, come fossimo erbacce. Questa poesia la dedico a tutti coloro che stanno vivendo il dramma del terremoto. Lavevo già pubblicata molto tempo fa ma, dal momento che non cerano commenti, ho voluto riproporla in questo giorno di profondo dolore. Stamattina sentito bene la scossa. La Garfagnana, dove vivo, è zona ad alto rischio sismico e nel corso della mia vita tante volte ho avuto paura. Mi sento molto vicina alle persone colpite.
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Luciana Riommi Baldaccini
- 29/05/2012 17:34:00
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"disadattati". come mi piace essere disadattata! Sì, cara Lorena, troppo spesso siamo schiavi di categorie del tutto arbitrarie, come per esempio quando piove e diciamo "cè brutto tempo": è un po come trattare male la gramigna. Molto ben scritta questa tua poesia.
Buon pomeriggio
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